Carie: tutto ciò che devi sapere

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La carie dentale (dal latino caries “ corrosione”) è una malattia degenerativa tra le più diffuse e comuni in ambito odontoiatrico.

La causa principale è rappresentata dai batteri del cavo orale che si attaccano al dente e moltiplicandosi a dismisura in presenza di placca, tartaro e a causa dei residui di cibo come dolci, pane e pasta.

I batteri si inseriscono con più facilità nei solchi presenti sulle superfici del dente e tra un dente e l’altro poiché queste sono le parti più difficili da lavare in profondità.

La carie dentale quando è all’inizio può non dare sintomi particolari e può essere diagnosticata solo dal dentista durante la visita.

Talvolta anche il dentista non riesce a vedere una carie molto piccola perché sarebbe visibile solo tramite una radiografia endorale, mentre in altri casi la carie può essere vista direttamente dal paziente in quanto allo specchio nota sul dente un ombra grigio-scura, questo tuttavia potrebbe essere un deposito di placca e tartaro o una macchia derivata da cibi particolari o da fumo di sigaretta.

Ecco perché per fare una diagnosi corretta sarebbe meglio eseguire prima una pulizia dei denti.

In alcuni casi il dente con la carie può essere particolarmente sensibile al caldo e/o al freddo, al dolce e/o al salato o presentare noia alla pressione durante la masticazione. Anche l’alitosi potrebbe essere un indicatore della presenza di carie dentali senza dolori rilevanti.

La carie, quando colpisce solo lo smalto, non presente particolari sintomi in quanto questa zona del dente non è innervata. Quando però i batteri ed i loro prodotti tossici raggiungono il nervo e lo infiammano in modo irreversibile il dentista deve devitalizzare il dente.

La Carie può essere di vario tipo:

  • interdentale quando si forma tra un dente e l’altro.
  • della radice quando si sviluppa sotto la gengiva e attacca la radice è molto aggressiva, dolorosa e difficile da curare.
  • Carie del colletto o cervicale: colpisce la zona in cui finisce la corona ed inizia la gengiva.
  • superficiale, quando colpisce la parte più esterna del dente. La superficie più colpita è quella dei denti posteriori , molari e premolari, dove il cibo più si deposita più facilmente ed è anche la più facile da identificare anche durante lo spazzolamento davanti allo specchio.
  • penetrante quando si forma negli strati più interni del dente fino a raggiungere la polpa e può essere molto dolorosa.

Green Vardiman Blackun, dentista statunitense, a metà del 1800, ha fatto una classificazione che suddivide la carie in cinque classi:

Classe I: la carie si forma all’interno delle fessure delle superfici di molari e premolari oppure sulla superficie interna degli incisivi

Classe II: la carie si forma sulle superfici di contatto tra dente e dente di premolari e molari (carie interstiziale)

Classe III: la carie colpisce le superfici prossimali di canini ed incisivi senza colpire il bordo incisale

Classe IV: la cavità si sviluppa sulle superfici prossimali di canini e incisivi coinvolgendo anche il bordo incisale

Classe V: è la carie del colletto.

C’è poi una Classe VI, non raccolta da Black e che fa riferimento alle lesioni che affettano principalmente la cuspide di un dente posteriore o la superficie iniziale di un dente anteriore ( canino).

Solitamente per curare la carie il dentista rimuove la parte colpita, previa anestesia locale, utilizzando un apposito trapano la disinfetta accuratamente e pulisce dal tessuto infetto la cavità ottenuta ed infine riempie il buco con il materiale da otturazione.

Le otturazioni per curare la carie vengono effettuate con i cosiddetti compositi, materiali moderni e biocompatibili, dal colore uguale a quello del dente naturale, costituiti da una resina che permette una perfetta adattabilità all’interno della cavità dentale e da ceramica o vetro che attribuiscono resistenza alle abrasioni e la necessaria lucentezza.

Anche un dente devitalizzato può cariarsi, ma in questo caso non si avverte alcun dolore facendo si che la parte di dente interessata da processo carioso potrebbe essere molto più estesa e più profonda, per questo è sempre opportuno fare controlli periodici dal dentista.

Quando i denti sono stati particolarmente distrutti dalla carie penetrante, si utilizzano spesso gli intarsi dentali, otturazioni bianche in composito che invece di essere fatte direttamente dal dentista sono fabbricate prima in laboratorio e poi cementate in bocca.

Il dentista prende un’impronta dopo aver rimosso la carie o la vecchia otturazione e l’intarsio dentale sostituisce la classica otturazione.

Evitare l’insorgere di una carie è pressoché impossibile dato che tanti sono i fattori che intervengono, ma semplici accorgimenti possono aiutare a prevenirla:

  • mantenere una corretta igiene orale, avare i denti con spazzolino e dentifricio dopo ogni pasto;
  • usare un dentifricio al fluoro ed il filo interdentale;
  • cambiare lo spazzolino ogni 2-3 mesi;
  • seguire un’alimentazione povera di zuccheri;
  • limitare l’uso di cibi gommosi come chewingum e caramelle gommose che possono incastrasi negli spazi tra dente e dente;
  • fare visite periodiche dal dentista una /due volte l’anno;
  • effettuare nei bambini e negli adolescenti la sigillatura dei solchi.

Le superfici masticatorie dei molari hanno dei solchi profondi in cui può rimanere intrappolata la placca batterica rischiando così che si possa formare una carie.

Questi solchi sono ancora più evidenti nei denti da latte e permanenti dei bambini che sono i più esposti al rischio di carie.

Per evitare il problema è opportuno sigillare questi solchi con della resina bianca a partire dai 6 anni.

La sigillatura dei solchi è una procedura rapida ed indolore, si può eseguire senza l’uso dell’anestesia e del trapano.